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2016
Poggio Sannita (IS)
Poggio Sannita (Caccavone in dialetto poggese) è un comune italiano di 639 abitanti della provincia di Isernia in Molise.
2024
Rionero Sannitico. Church of San Bartolomeo Apostolo
Mother church of San Bartolomeo Apostolo. Formerly dedicated to S. Maria Assunta in cielo. Its shape is a Latin cross, with three naves separated by two rows of columns.
2024
Macchiagodena. Church of San Lorenzo.
The church of San Lorenzo is located near the Castle. Initially the structure was used as a convent, until it was abolished in 1866.
2015
Frosolone (IS)
Frosolone con i suoi 3.250 abitanti circa è situato a m 894 sul livello del mare. Visibili da lontano, mentre continuano a girare, come gigantesche girandole lasciate lì chissà da quali bambini stanchi di giocare, i pali del campo prova eolico annunciano che ci stiamo avvicinando a Frosolone e alla sua montagna. E poi i profumi, il verde, l'aria pura e pungente. L'ambiente montano è un sorprendente "mare di verde", uno scrigno prezioso che raccoglie meraviglie dove alberi secolari, stagni e laghetti, cucuzzoli e paesaggi scoscesi, rocce bianche e rifugi, sanno accogliere sapientemente valori paesaggistici (floristici e faunistici) miracolosamente inviolati fino ai nostri giorni. Tutti i mesi dell'anno vanno bene e qualsiasi stagione è buona per visitare la montagna di Frosolone, perché ogni periodo dell'anno è buono per fruire e godere delle sue bellezze. Quassù, su questi monti, anche a più di mille metri sono riusciti a vegetare alberi di faggio e la faggeta di Monte Marchetta e di Colle dell'Orso rappresenta uno dei rari esempi in cui questa specie vegetale è riuscita a convivere felicemente con il clima di queste altitudini. Il più grosso rappresentante vivente è il maestoso faggio del Pedalone, vero e proprio colosso botanico vecchio più di cento anni e alto più di quaranta metri. Proprio in ogni stagione dell'anno, lo spettacolo che offre il Bosco della Grisciata è davvero impareggiabile e ci accompagna fino ai verdi prati e poi alla Valle della Contessa ricoperta di arbusti di uva spina e di siepi di rosa canina.
2022
Castel San Vincenzo. The lake. Winter 2022
Castel San Vincenzo, Isernia, Molise, Italy. The lake. It is an artificial reservoir built at the end of the fifties for hydroelectric purposes. It occupies an area of 6.140 km². The lake of Castel San Vincenzo is an artificial reservoir built in the late 1950s for hydroelectric purposes. The lake occupies an area of 0.614 km² and has a useful capacity of 10 million cubic meters. The waters that feed the lake come mainly from the streams of the Montagna Spaccata in the nearby municipalities of Alfedena and Barrea. The waters of these streams feed the Enel power stations in Pizzone, Rocchetta a Volturno and Colli a Volturno. Although artificial, the lake is well harmonized with the surrounding landscape of mountains and woods. The aquatic fauna consists mainly of salmonids. Near the lake, where it is possible to engage in fishing and other water sports, there is an area equipped for camping and a riding stable.
2025
Pesche. The Ancient Village
2021
Isernia, Church of S. Maria Assunta
La Chiesa, in stile moderno, si trova nel centro cittadino della parte nuova ed è facilmente raggiungibile da ogni punto. Essa stessa rappresenta un punto di riferimento urbano per muoversi all'interno della città.
2018
Tramonti molisani
2018
Molise-Castelpetroso (IS) Basilica di M. S. Addolorata
Secondo la testimonianza delle veggenti, la Vergine Maria apparve la prima volta il 22 marzo 1888 a due pastorelle di nome Serafina e Bibiana in località Cesa tra Santi, sulle pendici del Monte Patalecchia. A questa prima apparizione ne seguirono altre e, in seguito al riconoscimento di tale fenomeno, papa Paolo VI ha proclamato Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso patrona del Molise il 6 dicembre 1973. Negli anni novanta del XIX secolo, si decise di costruire un santuario presso il luogo delle apparizioni, ma più a valle rispetto a questo, affinché fosse più facilmente raggiungibile dai pellegrini. Il progetto venne affidato a Giuseppe Gualandi, alla cui morte (1944) subentrò il figlio Francesco. Il 28 settembre 1890 venne posata la prima pietra e si diede inizio alla costruzione del santuario. Essa procedette a rilento a causa di problemi economici e delle due guerre mondiali: nel 1907 fu terminata e aperta al culto la cappella dei Polacchi, ma le mura perimetrali della chiesa furono portate a compimento solo nel 1950[2], grazie alle sovvenzioni di don Nicolino Passarelli, canonico teologo della cattedrale di Venafro, avvocato della Sacra Rota e professore. Nei decenni successivi si completò il santuario che venne consacrato il 21 settembre 1975 dal vescovo di Boiano-Campobasso Alberto Carinci.
2021
Isernia, Carpino river
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