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2007
Castiglione di Carovilli (IS)
Castiglione di Carovilli (o Castiglione) è una frazione del comune di Carovilli, nella provincia di Isernia, Molise. Sito in una zona di grande valore paesaggistico e faunistico, oggi conta circa 200 abitanti, mentre agli inizi del secolo la popolazione era attorno al migliaio di unità. Rilevante è la presenza dell'Oasi WWF di Collearso (attraversata dal fiume Trigno) nella quale si possono osservare molte specie di mammiferi (cinghiale, daino, volpe, lupo, puzzola europea, tasso, donnola), uccelli (nibbio), rettili (vipera comune, lucertola, biscia) e anfibi. Per ciò che riguarda il patrimonio storico e architettonico va segnalata l'antica chiesa sul colle, risalente al Quattrocento, che oggi, specie nei mesi estivi, ospita manifestazioni teatrali e di musica classica.
2021
Pescopennataro. The church of S. Bartolomeo Apostolo
The church of San Bartolomeo Apostolo (1654), rebuilt in the twentieth century after the destruction of the world wars. Of particular interest is the high altar with the adjoining wooden tabernacle.
2022
Molise, winter 2022
2022
Carpinone. Caldora castle.
The castle was built in the 11th century, in the shape of an irregular pentagon, bordered by 5 towers, above the ravine overlooking the Carpino river. In 1223 it was destroyed by Ruggero da Pescolanciano.
2021
Isernia, Monument to the Fallen
2015
Bagnoli del Trigno (IS)
Bagnoli del Trigno (Vagnuolë in molisano) è un comune italiano di 708 abitanti della provincia di Isernia in Molise. Le origini del paese sono ignote[3] e si fanno risalire a diverse leggende, secondo le quali Bagnoli sarebbe stata fondata in una da un Duca che si abbevera nelle acque del Trigno, in un'altra con la costruzione di agglomerati urbani intorno a una sorgente termale (Balneoli, da cui il nome) e infine da alcune tribù per trovare riparo dalle invasioni barbariche. Le prime notizie storiche risalgono al medioevo, quando il feudo era parte del Contado del Molise. Successivamente, dopo una serie di passaggi di proprietà anche tra signori francesi e spagnoli, diventa parte del Regno di Napoli e successivamente del Regno d'Italia. Con il novecento il paese ha visto un forte spopolamento a causa dell'emigrazione, soprattutto a Roma dove molti bagnolesi svolgono il lavoro di tassisti. Da uno studio effettuato dall'associazione "Forche Caudine" nel 2013 risulta che vivono più bagnolesi a Roma (circa un migliaio) rispetto ai residenti in paese.
2016
Scapoli (IS)
Scapoli (Scapulë in molisano) è un comune italiano di 666 abitanti della provincia di Isernia in Molise. Fino al XV secolo fu parte integrante del Giustizierato d'Abruzzo e dell'Abruzzo Citeriore. Le origini del paese risalgono probabilmente al IX secolo, come risulterebbe da alcuni testi tra i quali il "Chronicon Vulturnense", antico testo redatto intorno al 1130 da un monaco dell'abbazia di San Vincenzo al Volturno di nome Giovanni. Proprio da questo testo risulterebbe che l'insediamento di Scapoli (cd. Castrum Scappili) nacque sulle terre di proprietà dall'abbazia ad opera dei monaci che erano stati cacciati dai Saraceni da Castel San Vincenzo. Dalla sua costituzione Scapoli subì l'influenza di diverse famiglie di origine franco-romana, tra le quali nel 1043 prevalse la famiglia Borrello che aveva sottratto all'abbazia l'intera valle del Volturno. Il paese ritornò nelle mani dell'abbazia grazie all'intervento del Papa Niccolò II per poi esservi di nuovo sottratto ad opera dei Conti dei Marsi. Successivamente dal 1200 passò in mano ai Caldora e nel 1382 il feudo fu venduto ai Pandone. Nel XVI secolo e fino al 1621 fu dei Bucciarelli per poi essere ceduto a Innico di Grazia, barone di Cerro al Volturno, fino ad arrivare ai marchesi Battiloro. Fu annesso al ducato di Terra di Lavoro fino al 1861 quando entrò nel territorio di Campobasso. Durante la seconda guerra mondiale si trovò sulla famosa "Linea Gustav" creata dai Tedeschi per impedire l'avanzamento degli alleati. Molto importante fu infatti la costituzione proprio a Scapoli del Corpo Italiano di Liberazione, protagonista di sanguinose battaglie sul vicino Monte Marrone. Nel 1970 fu annesso alla neonata provincia di Isernia e da 20 anni fa parte del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
2023
Macchia d’Isernia. Church of San Nicola di Bari.
The church is located in the center of the village and dates back to the 14th century. it was restored in 1780, and dedicated to San Nicola di Bari in homage to Nicola d'Alena.
2020
Carpinone. Il Castello
The Castle of Carpinone was probably built in the Norman period and from the time of its construction until the end of the thirteenth century the building was repeatedly enlarged and equipped with greater fortifications to become one of the strongholds of Tommaso da Celano. In 1223, on the basis of an edict issued by Frederick II of Swabia, the castle was destroyed by Ruggiero di Pescolanciano. It was then rebuilt during the 14th century by the d'Evoli family and during the 15th century it returned to its former glory thanks to the commitment of Giacomo Caldora. The last family that bought the fiefdom, that of the de Riso, maintained it until the abolition of feudalism, in 1806. In 1954 the notary Valente, one of the last owners, had the entire main floor and the second floor rebuilt, adapting them to new housing needs. Currently the castle is presented, with its three surviving towers, in a state of evident majesty.
2015
Vastogirardi (IS)
Vastogirardi (Rë Uàštë in molisano) è un comune italiano di 690 abitanti della provincia di Isernia nel Molise. Si presume che il nome Vastogirardi tragga origine dal nome di un capitano crociato, Giusto Girardi. In passato assunse anche il nome di Castrum Girardi per via del castello (altri toponimi attestati risultano Castel Girardo, Rocca Girardo, Guasti Belardi, Guardia Giraldo e Guardia Gerardo) e successivamente il nome attuale, che semplicisticamente si attribuisce alla felice posizione geografica del paese, dalla cui sommità è possibile godere di un vasto panorama, ma molto più scientificamente da un'allitterazione di gergo longobardo. Il patrimonio archeologico-architettonico di Vastogirardi annovera i resti di un santuario sannitico del II secolo a.C. in località S. Angelo e l'eccezionale complesso del castello fortificato, corte interna e complesso parrocchiale. Portali in pietra delle abitazioni, le stesse in pietrame a pezzatura irregolare, e aperture incorniciate da blocchi lapidei e mensole in pietre sagomate rappresentano invece il carattere dell'edilizia minore. Il castello fu costruito nel XIII secolo dagli Angioini sopra il colle montuoso del borgo. Successivamente appartenne ai Caldora e poi a famiglie del regno di Napoli, tra i quali i Caracciolo. Il castello fu oggetto di consolidamento nel XVIII secolo e con tale restauro fu trasformato in residenza gentilizia. Il castello è inglobato nelle mura di cinta della parte più alta del borgo, includendo la piazza e la chiesa parrocchiale di San Nicola. Si accede da un arco a tutto sesto. Della fortificazione angioina resta una torre circolare, e del periodo Caldoresco un loggiato nella parte all'interno del borgo prospiciente la piazza. Il castello assieme al borgo forma una ellisse. La Chiesa di S. Nicola di Bari risale al XV secolo ma l'edificio risulta integralmente restaurato nel 1702, come attesta un'iscrizione murata nel portale d'ingresso. Ad una sola navata, al cui interno è presente un antico ostensorio in argento, vi si accede attraverso un porticato a sua volta accessibile da una doppia rampa. Al suo fianco vi è un campanile in pietra.
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